MONITORAGGIO E LOTTA INTEGRATA: STANDARD DI SICUREZZA ALIMENTARE

Quale che siano le condizioni generali e particolari della zona o dello stabile da monitorare, la Ecofly SrL garantisce l’assistenza di un’azienda dinamica e moderna in grado di produrre risultati significativi in tempi ridotti a prezzi ragionevoli, poiché vanta lunga esperienza nel campo specifico, con personale specializzato e formato specificamente, in possesso dei requisiti di capacità tecnica ed organizzativa previsti dall’ art. 2 del DM 274/97 e con conoscenza pluridecennale acquisita ulteriormente mediante il contatto diretto con tale determinato settore del pest control, operando disinfestazioni su Salerno e provincia, Avellino, Napoli, Benevento e Caserta, ed annesse provincie, adottando tecniche e strategie applicative di assoluta avanguardia, non ultima, quella brevettata per strumenti e mezzi innovativi, che consente di operare efficacemente pur salvaguardando i criteri espressi nelle ordinanze emanate dal Ministero del Lavoro, Salute e Politiche Sociali, in data 19 marzo 2009, 14 gennaio 2010, 10.02.2012, 14/01/2014, 10/02/2015 e 13/06/2016 inerenti formulazione ed utilizzo dei prodotti nonché le garanzie di sicurezza previsti per specie No Target;

I.P.M. INTEGRED PEST MANAGEMENT

Punto di forza del nostro metodo operativo è l’attuazione di un sistema di controllo delle popolazioni di infestanti mediante l’integrazione di tutte le tecniche di lotta (lotta biologica, meccanica, fisica, chimica, ecc.) in modo da ridurre al minimo l’uso di insetticidi o comunque delle sostanze denominate “principi attivi”.

Le misure di pest proofing:

Raccomandazioni utili:

Alcune tecniche di “rat proofing”, da adottare per scongiurare i casi di infestazione, rendendo gli edifici, a prova di topo:

  • Rendere difficoltoso ogni possibile accesso con verifiche ai muri perimetrali, controllo / sigillatura ingresso cavi elettrici;
  • Chiudere tutti i buchi di probabile accesso (i muridi possono passare anche attraverso fori di 7-8 mm di diametro);
  • Apporre pozzetti sifonati adeguati agli scarichi fognari posti a livello del suolo;
  • Predisporre grate alle caditoie di scolo di larghezza tale da non consentire il passaggio ai muridi;
  • Chiudere ogni passaggio, anche con zanzariere, ai vani deposito e magazzini;
  • In caso di lavori che interessano la rete idrica di scolo, chiudere i varchi ad ogni fine lavoro con teli e mezzi adeguati onde evitare la fuoriuscita dei muridi;

Dopo avere attuato le tecniche di “pest proofing”, occorre programmare una serie di interventi coordinati e complementari, che contemplino l’uso dei sistemi e mezzi più idonei, in rapporto alle condizioni ambientali, alle aree di rischio, alla quantità e qualità dei rifiuti solidi presenti, alle condizioni delle reti di scolo, delle aree di produzione e dei magazzini di stoccaggio, alla qualità e condizioni delle aree confinanti, presenza di animali domestici, possibilità o meno di determinare una cinta o barriera protettiva periferica rispetto a tutta l’area da trattare, alla situazione climatica stagionale, al rischio igienico-sanitario.

INFESTANTI OGGETTO DI MONITORAGGIO

L’attenzione volge nell’immediato ai muridi, ovvero topi e ratti, ma vere problematiche sono rappresentate anche da altre entità biotiche, quali ad esempio i coleotteri e i lepidotteri delle derrate alimentari. Di seguito vengono elencate le maggiori specie infestanti quali: muridi, blattoidei, coleotteri, lepidotteri e ditteri, esseri che con la loro presenza possono contaminare, insudiciare e danneggiare il prodotto alimentare destinato al consumo umano, rendendolo non edibile anche nella sua totalità di immagazzinamento. Ne derivano dunque danni di immagine e danni economici per da filiera del settore Food, ed in particolare: perdita di produzione e di materia prima, contaminazione, alterazione delle caratteristiche organolettiche, insudiciamento, trasmissione e diffusione di patogeni con sviluppo di muffe e lieviti, disturbi allergici.

Callosobruchus chinensis, Bruchum pisorum ovvero tonchi delle leguminose
Sitophilius granarius o punteruolo del grano
Oryzaephilus surinamensis o silvano
Sitophilus zemais o punteruolo del mais
MURIDI

La famiglia dei roditori comprende una grande quantità di esemplari, ma le specie che ci interessano (perchè nei nostri luoghi) sono principalmente tre: il Rattus norvegicus, il Rattus rattus e il Mus musculus che presentano peculiarità che ne permettono la facile identificazione in particolare riguardo all’habitat, le caratteristiche fisiche e le abitudini alimentari.

Ratto (RATTUS NORVEGICUS):
Il Rattus norvegicus è uno dei ratti più diffusi e per questo, il più conosciuto, anche come surmolotto, chiavica, ratto grigio, ratto delle chiaviche, ratto marrone, pantegana.

Le ragioni del successo dei roditori si riducono principalmente al fatto che vivono in quasi tutti gli ambienti, presentando una diffusione globale, possedendo un alto tasso riproduttivo ed un estremo opportunismo per quanto riguarda le condizioni ambientali e le abitudini alimentari. Se si calcola che una femmina di ratto o topo che sia, raggiunge la maturità sessuale all’età di sessanta giorni, dando luogo ad un parto al mese, dando alla luce, in media, 8 piccoli alla volta, ne deriva che nell’arco di un anno una coppia è teoricamente in grado di dare alla luce 96 figli ed un totale di 253.760 discendenti.

Ratto nero o dei tetti (RATTUS RATTUS)

Il ratto nero o ratto comune (Rattus rattus Linnaeus, 1758) è un mammifero roditore appartenente alla famiglia dei Muridi, diffuso in Europa, Africa, Asia e Indonesia. Esperto arrampicatore, lo si ritrova spesso anche nei piani superiori dei magazzini merci; è attivo anche di giorno, seppure di abitudini principalmente notturne.

Rattus rattus è stato distinto in passato in tre sottospecie:

  • Rattus rattus rattus, completamente nero sul dorso, nero o grigio scuro sulle regioni ventrali;
  •  il R. r. alexandrinus, marrone dorsalmente e grigio sul ventre;
  •  il R. r. frugivorus, marrone sul dorso e bianco o color crema nelle parti inferiori.

Che siano solo tre sottospecie e non tre specie diverse è dimostrato dal fatto che nell’Europa centro-meridionale esse vivono insieme, dando vita a vari incroci, tanto da dare origine alle più svariate gradazioni di colore. Proprio per la difficoltà di distinguere queste sottospecie l’una dall’altra, oggi si tende a considerare il ratto nero una specie monotipica.

Topolino domestico (MUS MUSCULUS)

Il topo comune (Mus musculus LINNAEUS, 1758) è un piccolo mammifero roditore della famiglia dei MURIDI. Viene anche chiamato topo domestico, per differenziarlo dal topo selvatico (Apodemus Selvatycus).

Si tratta della specie di gran lunga più diffusa del genere MUS, rappresentato nel mondo da una quarantina di specie: il topo domestico si può infatti trovare comunemente in quasi tutti i paesi del mondo, spesso al fianco dell’uomo, che involontariamente gli procura vitto ed alloggio, ma non sempre in armonia con esso, in quanto i topi possono arrecare danni anche ingenti alle colture ed alle dispense di cibo, oltre a rendersi vettori di una serie di malattie, come la  LEISHMANIOSI.

Alimentazione:
Al pari del ratto delle chiaviche, il ratto nero è onnivoro come anche il topo domestico. Mangiano qualsiasi cosa possano digerire. Sono particolarmente ghiotti di cereali e di grano, ma non solo, che mangiano riuscendo ad introdursi nei silos e nelle aree di stoccaggio delle derrate alimentari, provocando seri danni nel contaminarli con i loro escrementi. Anche se tutti i ratti sono pericolosi alla nostra salute per la loro abitudine di vivere in mezzo alle immondizie, il ratto nero ed il topo domestico sono più “puliti” di quelli delle chiaviche, sia per il modo di nutrirsi oltre che per gli ambienti colonizzati, che per le loro abitudini di dedicare un certo tempo alla toilette meticolosa delle zampe e del pelo.

Riproduzione:
La riproduzione avviene durante tutto l’anno con punte massime in estate e, più raramente, in autunno. La femmina fa incetta di una gran quantità di materiale adatto per la costruzione del nido, quali stracci, carta e paglia per allevarvi dalle tre alle cinque nidiate l’anno. Dopo un periodo di gestazione di 21 giorni partoriscono in media 8 piccoli; il numero però è variabile da 5 a 10, completamente spelati, rosei, ciechi e sordi. Questi diventano sessualmente maturi mediamente a due o tre mesi.


BLATTOIDEI

Le blatte (comunemente scarafaggi) rappresentano una pericolosa presenza, vivendo in ambienti poco salubri ed insudiciando con la loro presenza e con i loro escrementi le derrate alimentari. Ulteriormente, le femmine dei predetti insetti, possono produrre più ooteche nel corso della loro vita a seguito di un unico atto riproduttivo, dando vita a focolai d’infestazione di entità rilevanti.

Blatta Orientalis (o scarafaggio nero), che vive nelle reti fognarie e che, tramite le intercapedini, si sposta verso ambienti freschi e umidi come cantine, bagni, pareti prossime alle tubature di impianti idrici. Si sposta velocemente, non vola e si arrampica poco;

 Blatta Germanica o Fuochista (Blattella), di colore marrone-rosso chiaro con due linee scure parallele e verticali sul corpo. Vive in luoghi caldo-umidi, è solita infestare cucine e bagni, lavanderie e zone di ristoro. Non vola, si nutre di avanzi di cibo, sapone, carta, capelli, dentifricio, ecc. Si sposta utilizzando le reti degli impianti elettrici o idraulici, si nasconde negli elettrodomestici che emanano calore. Rilascia un odore acre e fruttato che talvolta il nostro olfatto può percepire; simile per morfologia e abitudini e la Supella longipalpa;

Periplaneta Americana (o blatta rossa), di origine americana ma ampiamente diffusa in tutte le regioni calde del mondo. Molto grande, di colore marrone scuro-rosso bruno, predilige ambienti umidi e bui, vive e prolifica nelle fognature, scantinati, bagni. Si sposta rapidamente, si arrampica con difficoltà, compie piccoli voli;

Le blatte si nutrono di qualsiasi materia organica presente nell’ambiente. In mancanza di cibo, si nutrono anche delle loro stesse feci e compiono atti di cannibalismo divorando altre blatte vive o morte. Va da sé che il contatto con questi insetti è non solo poco igienico ma rischioso per la salute. Alimenti e bevande contaminate per il contatto con le blatte, possono essere pericolosi se consumati. Non pungono e non mordono le persone ma il contatto con il loro materiale fecale ed il loro rigurgito può trasmettere agenti patogeni (virus, batteri, parassiti).

Possono provocare gravi attacchi d’asma in soggetti ipersensibili ma non solo. I batteri trasportati dalle loro feci possono trasmettere colera, dissenteria, salmonellosi, tifo, epatite A, infezioni uro-genitali e poliomielite.


GLI ALTRI ARTROPODI, OVVERO I COLEOTTERI, LEPIDOTTERI E DITTERI, INFESTANTI DELLE DERRATE ALIMENTARI

 Le derrate, ovvero tutte le sostanze che sono destinate al consumo alimentare, sia dell’uomo che degli animali domestici, qualunque sia la loro origine, nel periodo di tempo di immagazzinamento fino al loro utilizzo, possono subire dunque infestazione da uno o più entità biotiche. Gli artropodi costituiscono, tra le altre, una grave minaccia e vanno strettamente monitorati in base alla valutazione del rischio e delle aree degli stabilimenti, in quanto fattori come l’elevata adattabilità unita all’elevata resistenza, oltre che l’elevata fecondità unita all’accavallamento di più generazioni nello stesso tempo, fanno si che questi esseri possano contaminare il prodotto alimentare destinato al consumo umano, rendendolo non edibile nella sua totalità di immagazzinamento. Ne derivano dunque danni di immagine e danni economici per da filiera del settore Food.

DERRATE ALIMENTARI ATTENZIONATE:

  • Cereali ed i derivati
  • Legumi
  • Spezie
  • Frutta secca
  • Semi oleoginosi
  • Caffè
  • Cacao
  • Zucchero
  • Carne
  • Insaccati
  • Grassi
  • Latte ed i derivati
  • Cibi pronti
  • Non ultimi, mangimi animali

I COLEOTTERI

Grazie alle loro ridotte dimensioni, solo pochi millimetri, possono insediarsi ed annidarsi in maniera subdola, sia in campo che nei magazzini, fra le derrate alimentari, passando inosservati in un primo momento, per poi rivelarsi, se non monitorati,  solo quando l’infestazione avrà raggiunto diversi stadi di sviluppo, dalle uova alle larve, agli insetti adulti.

Sitophilius granarius o punteruolo del grano
Famiglia Curculionidae: Sitophilius granarius, Sitophlus oryzae, Sitophilus zemais

Punteruolo del grano

Punteruolo del riso

Punteruolo del mais

che non raramente prediligono infestare legumi secchi, oltre che castagne, cereali e pasta.


Callosobruchus chinensis o tonchio delle leguminose
Famiglia Bruchidae: Acanthoscelides obtectus, Bruchus pisorum, Bruchus rufimanus, Callosobruchus chinensis

Tonchio del fagiolo

Tonchio del pisello

Tonchio della fava

Tonchio delle leguminose

ed in particolare infestano varie specie di leguminose inclusi i ceci.


Lasioderma serricone o anobio del tabacco
Famiglia Anobiidae: Stegobium paniceum, Lasioderma serricone

L’anobio del pane, attacca in particolare sostanze vegetali ricche di amido come pane secco, pasta e biscotti;

L’anobio del tabacco, danneggia sigarette, tabacco e bustine di infusi, ma entrambi gli insetti non disdegnano di attaccare spezie, frutta secca, farine e semi.


Rhyzopertha dominica o cappuccino dei cereali
Famiglia Bostrichidae: Rhyzopertha dominica

Cappuccino dei cereali, che infesta le cariossidi, le farine, la pasta e i biscotti in genere.


Oryzaephilus mercator o silvano
Famiglia Silvanidae: Oryzaephilus surinamensis, Oryzaephilus mercator

Silvano, specie cosmopolita che infesta qualunque derrata alimentare.


Tribolium casteneum o tribolio delle farine
Famiglia Tenebrionidae: Triboluim confusum, Tribolium castaneum, Tenebrio molitor

Tribolio delle farine

Tenebrione mugnaio

Infestano farine in polvere ricche di amidi o cariossidi spezzate.


Dermestes lardarius o dermeste del lardo
Famiglia Dermestidae: Dertmestes lardarius

Dermeste del lardo, infesta derrate di origine animale quali salumi, carne essiccate, formaggi, pesce secco, uova leofilizzate e pelli non conciate.


I LEPIDOTTERI

Ottimi volatori che, al pari dei coleotteri, possono insediarsi fra le derrate alimentari raggiungendo diversi stadi di sviluppo, dalle uova alle larve, agli insetti adulti, danneggiando ed ulteriormente insudiciando con bave sericee, la quasi totalità degli alimenti immagazzinati se non adeguatamente monitorata la presenza.

Plodia interpunctella o tignola fasciata
Famiglia Pyralidae: Plodia interpunctella, Ephestia kuehniella, Ephestia cautella

Tignola fasciata, in tutto il mondo è ritenuta responsabile della quasi totalità delle infestazioni da lepidotteri delle derrate alimentari. Infesta farine, semole, riso, semi, frutta secca.

Tignola grigia della farina, il più comune infestante dei mulini e silos, attacca farine, pasta, nocciole, mandorle, castagne, cioccolato, orzo, fagioli, fave, granturco, frumento.

Tignola della frutta secca, il più comune infestante dell’industria della lavorazione del cacao, della nocciola e della frutta secca.

Ephestia kuehniella o tignola grigia della farina

Nemapogon granellus o falsa tignola del grano
Famiglia Tineidae: Nemapogon granellus

Tinea granella o falsa tignola del grano, attacca semi e funghi secchi ma è un lepidottero polifago.


Sitotroga cerealella o vera tignola del grano
Famiglia Gelechiidae: Sitotroga cerealella

Vera tignola del grano, attacca le cariossidi di cereali, fagioli, piselli, castagne secche.


I DITTERI

Identifichiamo oltre 100.000 specie di ditteri. Solo alcune però possono provocare danni diretti e indiretti alle derrate alimentari, per la trasmissione di patogeni e per le micro ulcerazioni o per le miasi se ingerite allo stato di larva.

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Famiglia Drosophilidae: Drosophila melanogaster, Drosophila suzuki

Moscerino della frutta o del mosto, di dimensioni di pochi millimetri, infesta l’industria enologica, della lavorazione della frutta e della lievitazione per prodotti da forno.

Le sostanze alimentari risultano inquinate con spore fungine.


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Famiglia Piophilidae: Piophila casei

Mosca del formaggio

infesta formaggi, salumi, carni essiccate. Le larve se ingerite causano miasi, sono vettori di agenti patogeni.


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Famiglia Calliphoridae: Calliphora spp, Lucilia spp

Moscone blu della carne

Moscone verde della carne

Infestano carne fresca, formaggi, pesci e pesce essiccato. Le larve se ingerite causano miasi, sono vettori di agenti patogeni.

Famiglia Sarcophagidae: Sarcophaga carnaria

Moscone grigio della carne 

Infestano carne fresca, formaggi, pesci e pesce essiccato. Le larve se ingerite causano miasi, sono vettori di agenti patogeni.

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MONITORAGGIO E LOTTA INTEGRATA OVVERO STANDARD DI SICUREZZA ALIMENTARE RIVOLTO A:

INDUSTRIE ALIMENTARI

COMPARTO DEL PACKAGING ALIMENTARE

LOGISTICA E DEPOSITO DEL COMPARTO FOOD

INDUSTRIA DEL PET FOOD

SETTORE DELLA RISTORAZIONE

OVUNQUE CI SIA LA MANIPOLAZIONE, LA LAVORAZIONE, LA TRASFORMAZIONE, LA SOMMINISTRAZIONE DI DERRATE ALIMENTARI